martedì 29 ottobre 2013

MARMELLATA DI MIRTILLI CON NOCCIOLE E COCCO

Siete curiosi di sapere com'è nata la mia marmellata di mirtilli con nocciole e cocco? Alla fine del mese di agosto ho avuto l'enorme piacere di fare una passeggiata nel parco nazionale delle foreste casentinesi, sull'appennino a cavallo fra la toscana e l'emilia. Scorazzando con la mia dolcissima akita Shichi nei sentieri dei boschi di faggio indovinate cos'ho trovato? Degli arbusti di mirtillo, pronti per la raccolta! E il mio "istinto saccheggiatore" cosa poteva suggerirmi se non un rapido recupero del prezioso bene? Detto fatto, ecco appropriatami di una cospicua quantità di mirtilli pronti per essere utilizzati in qualche mio manicaretto. Tornata a casa, con mia enorme soddisfazione e orgogliosa del mio bottino, decido di fare una bella marmellata, ma non la solita monofrutto, avevo voglia d'inventarmi qualcosa di particolare. Allora apro la dispensa e sbircio attentamente tra i rimasugli di altre preparazioni. Ebbene si, la maggior parte delle mie ricette nasce proprio così: un ingrediente principale, l'osservazione delle rimanenti risorse alternative, l'immaginazione di cosa potrebbe nascere dal loro mix, la preparazione, la prova "povero marito", la pubblicazione sul mio amato blog. Vi assicuro, la marmellata di mirtilli con nocciole e cocco è venuta davvero bene!

1 k di mirtilli
100 g di nocciole tritate
50 g di cocco
600 g di zucchero
1 bicchiere di vino rosso frizzante

Versate tutti gli ingredienti in una pentola e lasciate in infusione per un paio d'ore. Portate a leggero bollore e cuocete il composto per circa 20 minuti, a fiamma dolce e rigirando continuamente. Invasettate, chiudete ermeticamente e sterilizzate a bagnomaria per 20 minuti. La vostra marmellata di mirtilli con nocciole e cocco è pronta per allietare la colazione.


venerdì 25 ottobre 2013

PASTA E CECI ALLA TREVISANA

Rovistando fra le tradizioni culinarie regionali ho scovato questa buonissima ricetta: la pasta e ceci alla trevisana, un piatto delizioso e sostanzioso realizzato con lo speck e la verza. Se non acquistati in scatola precotti, i ceci secchi hanno un tempo di preparazione abbastanza lungo, in quanto richiedono un ammollo di circa 12-18 ore, durante il quale praticamente raddoppiano il loro volume. Poi vanno bolliti preferibilmente in terracotta a fuoco lento per circa 3 ore, e la cottura deve iniziare in acqua fredda e portata avanti con il coperchio. Altro importante trucchetto: è necessario salare solo a fine preparazione, per evitare che la buccia rimanga dura. Ecco, questo è il top per la fattura dei ceci, ma se non avete tempo, vi consiglio vivamente l'uso della magica pentola a pressione: li mettete a mollo la notte prima di andare a dormire e li cucinate il giorno dopo, portando a pressione a fuoco vivo e continuando dopo il sibilo per altri 20 minuti a fuoco dolce. Quelli precotti... buoni, si, ma non li ho fatti io... Per 4 persone:

300 g di pasta mischiata
100 g di verza
250 g di ceci lessati
100 g di speck
2 bustine di zafferano
1 spicchio d'aglio
2 mestoli di brodo di verdure
1 rametto di rosmarino
olio, sale, pepe nero

Riducete in striscioline la verza e tagliate a dadini lo speck. Fate insaporire per 3 minuti i ceci in olio caldo con l'aglio e il rosmarino. Prelevate poco meno della metà dei ceci e frullateli a crema insieme ad un mestolino di brodo caldo in cui avrete stemperato lo zafferano. Unite a quelli rimasti in padella la verza e lo speck e fate rosolare per un paio di minuti. Eliminate l'aglio, bagnate con un mestolino di brodo e procedete la cottura per 15 minuti, girando ogni tanto. Salate e pepate. Unite la crema di ceci, amalgamate e se il sugo vi sembra troppo denso,bagnate con un pò di brodo caldo. Cuocete la pasta, scolatela e fatela saltare in padella insieme a tutto il resto. A questo punto non vi resta che servire la pasta e ceci alla trevisana ben calda.



mercoledì 23 ottobre 2013

MELANZANE IN CARROZZA

Le melanzane in carrozza sono una mia invenzione, ispirata dalla più famosa mozzarella in carrozza, ma, come al mio solito, in una versione più leggera, dunque non fritta ma al forno. Le melanzane, anche se ci accompagnano tutto l'anno, sono le regine dei mesi caldi. E siccome la natura ricorre sempre in nostro aiuto, soprattutto nel mese di agosto, quando si ha il massimo della sua maturazione, è vivamente consigliato il consumo della melanzana perché è ricchissima di potassio, e con la sudorazione tendiamo ad eliminare molti sali minerali, il potassio in particolar modo. Essendo un ortaggio molto versatile, la melanzana si presta a numerose preparazioni diverse; io mi diverto molto a sperimentare nuove ricette impanandola e friggendola, grigliandola, al forno, impiegandola nella preparazione della pasta e conservandola sott'olio. Per 4 persone:

200 g di mozzarella
8 fette di pancarrè
1 melanzana
4 cucchiai di salsa di pomodoro
100 di pangrattato
2 uova
2 cucchiai di latte
olio, sale, pepe nero, basilico

Ricavate dalla melanzana 8 fette nel senso della larghezza e grigliatele per un paio di minuti per lato. Tagliate le mozzarelle in 4 fette spesse, fatele sgocciolare e asciugatele molto bene tamponandole con carta da cucina. Prendete 4 fette di pancarrè e su ognuna sistemante in quest'ordine: 1 fetta di melanzana, 1 cucchiaio di salsa, qualche foglia di basilico, 1 fetta di mozzarella. Salate, pepate e continuate la "torre" con 1 fetta di melanzana, foglie di basilico, 1 fetta di pancarrè. In una ciotola sbattete le uova con il latte e una presa di sale e pepe. Ripassatevi i sandwich da entrambi i lati e fate lo stesso nel pangrattato. Adagiate le melanzane in carrozza in una placca e infornate a 200° per 10 minuti. Servitele dopo averle fatte riposare per 4 minuti a temperatura ambiente.


lunedì 21 ottobre 2013

BAVARESE AL KIWI

La bavarese al kiwi, un dessert morbido e fresco, particolarmente indicato per chi, come me, adora i dolci al cucchiaio. La bavarese rappresenta un classico della pasticceria, e la sua ricetta base si presta a numerose varianti, dalla frutta al cioccolato, dalla vaniglia al caffè. La sua consistenza è simile alla mousse o al classico budino. Le origini della bavarese sono francesi, anche se prende il nome dalla regione tedesca della Baviera. Vi consiglio di gustare la bavarese al kiwi con un vino moscato o il brachetto d'acquì, vi assicuro che ne esalterà il sapore. Per 6 persone:

500 g di kiwi
100 g di zucchero
250 g di panna fresca non zuccherata
250 g di latte intero
12 g di colla di pesce
1 limone

Ammollate la colla di pesce in acqua fredda per circa 10 minuti, scolatela e mettetela in un pentolino con il latte e la scorza del limone grattugiata a riscaldare. Fate attenzione, non deve bollire, lasciate cuocere a fuoco basso rigirando in continuazione e levate dalla fiamma quando sentite che la colla di pesce è completamente sciolta. Filtrate con un colino e lasciate raffreddare. Frullate i kiwi con lo zucchero e il succo del limone. Montate la panna ben soda e amalgamate tutti gli ingredienti (panna, crema di kiwi e latte). Ponete in uno stampo e lasciate riposare in frigo per almeno 6 ore. Servite la bavarese al kiwi ben fredda.



giovedì 17 ottobre 2013

TRECCE ALLA CONTADINA

Siete golosi dei sapori dell'orto? Allora ecco la ricetta giusta per voi: verdure di stagione per un piatto unico e delizioso: le trecce alla contadina. Questa pasta con peperoni, olive, pomodori e cipolla si sposa perfettamente col il sapore dell'acciuga, che impreziosisce il tutto. I miei carissimi amici vegetariani storcono un pochino il naso? Avete ragione! Allora provate a farla senza le acciughe, io l'ho cucinata in entrambe le versioni (purtroppo mio marito non è un fan sfegatato di questi fantastici pesciolini...), e vi assicuro che è gustosissima anche nella seconda variante, provare per credere... Per 4 persone:

400 g di pasta formato trecce
1 cipolla
1/2 peperone
15 pomodori ciliegini
8 olive nere
3 filetti di acciughe
1 spicchio d'aglio
pecorino grattugiato
origano, basilico, alloro
sale, pepe nero, olio

Tritate la cipolla e il peperone, rosolateli nell'olio con uno spicchio d'aglio e una foglia d'alloro. Aggiungete i pomodorini tagliati a metà, le olive, le acciughe a pezzettini, l'origano e il basilico. Salate, pepate e lasciate sobollire col coperchio fino alla cottura della pasta. Cuocete le trecce alla contadina  tenendole al dente, scolatele e fatele saltare in padella con il sugo. Spruzzate ulteriormente col pepe, del pecorino e servitele fumanti.


martedì 15 ottobre 2013

CARRE' DI MAIALE ALLE PRUGNE

Perché cucinare la solita e semplice bistecca di maiale? Guardate un pò che cosa si può fare con poco aggiungendo molto più gusto, sapore e un pizzico di stravaganza: il carrè di maiale alle prugne. Ma facciamo un pò di anatomia spicciola del suino. Il carrè è un particolare taglio del maiale che deriva dalla parte posteriore delle costole. Esso include tanto la polpa quanto le ossa. Il carrè viene anche chiamato "taglio Modena". Se la parte posteriore del carrè viene disossata si ottiene la lonza, da quella anteriore si ricavano le braciole. Per 6 persone:

1 k di carrè di maiale in un pezzo unico
400 g di prugne
6 scalogni
1 bicchiere di vino bianco
50 g di burro
olio, sale, pepe rosa, timo

Cospargete il carrè di maiale con il burro precedentemente ammollato, salatelo, pepatelo uniformemente e aromatizzatelo col timo. Mettete in una placca da forno 1 cucchiaio d'olio, disponetevi il carrè di maiale con gli spicchi di scalogno sbucciati. Infornate a 180° per 30 minuti, facendo ben rosolare la carne da tutti i lati. Bagnate con il vino bianco, aggiungete le prugne e proseguite la cottura per altri 30 minuti. Servite il carrè di maiale alle prugne ben caldo.



venerdì 11 ottobre 2013

PASTA FROLLA

Da tanto tempo diversi fra voi carissimi amici mi state chiedendo che ricetta utilizzo per una classica base che viene utilizzata per tantissime preparazioni dolci: la pasta frolla. In effetti è proprio vero, se ci pensiamo un attimo la pasta frolla viene impiegata nella fattura della crostata, dei biscotti, della pastiera, della sfogliatella frolla, delle torte salate, della sbrisolona, dei pasticciotti, della torta della nonna, della torta al semolino, addirittura dei timballi di pasta e di carne, e chi più ne ha più ne metta! Ma qual'è il segreto per far venire buona la pasta frolla? Indubbiamente vi consiglio di usare il miglior burro che trovate in commercio: burro di malga, di panna fresca, l'importante che sia di ottima qualità. Quest'ultimo deve essere lavorato a freddo, mai sciolto, a limite utilizzato a temperatura ambiente. La cosa migliore sarebbe impastare gli ingredienti in un mixer, il cui contenitore andrebbe tenuto in frigo per almeno 2 ore. Lavorare la pasta il meno possibile e prima di stenderla farla riposare in frigo per altre 2 ore (anche se l'ideale sarebbe farla assestare al fresco per una nottata). Ma passiamo alla ricetta:

500 g di farina
250 g di zucchero
250 g di burro
2 uova
1 limone

Impastate lo zucchero con il burro, come dicevamo prima a freddo, tutt'al più a temperatura ambiente. Se ne avete uno, vi consiglio di utilizzare un robot da cucina. Aggiungete la scorza del limone grattugiata e le uova. Una volta amalgamati gli ingredienti, incorporate velocemente la farina. Raccogliete a palla l'impasto e avvolgetelo nella pellicola. Ponete la pasta frolla in frigo prima di utilizzarla per almeno un paio d'ore.




sabato 5 ottobre 2013

FINOCCHI FILANTI

Era tanto, carissimi amici, che non vi proponevo un contorno... Probabilmente perchè, reduci dall'estate, si sa, le insalatone di pomodoro e di lattuga la fanno proprio da padrone... Ma ora, con l'inizio dell'autunno, ritorno molto più volentieri ai fornelli e ciò che voglio proporvi oggi sono i finocchi filanti, una ricetta davvero facile e veloce e al tempo stesso molto gustosa. Qualche curiosità sul finocchio: lo sapevate da cosa deriva il termine infinocchiare? Era fatto noto agli osti di un tempo che il sapore del finocchio coprisse eventuali difetti del vino, migliorandone addirittura l'aroma. Per cui erano soliti servirlo con un omaggio di biscotti al finocchio. Da qui il farsi infinocchiare! Per 2 persone:

2 finocchi
4 sottilette
olio, sale

Spaccate a metà i finocchi dall'alto in basso e eliminate la parte centrale dura. Separate ogni singola foglia, quindi lavatela. Mettetele in padella con acqua necessaria a coprire le foglie per metà. Salatele, coperchiatele e fate cuocere a fiamma viva per circa 20 minuti, rigirando il finocchio a metà cottura, fino a che l'acqua non sarà del tutto assorbita. A questo punto condite con un c di olio e lasciate rosolare per 5 minuti, aggiungete le sottilette e spegnete subito la fiamma. Lasciate riposare i finocchi filanti con il coperchio per 5 minuti prima di servirli.


giovedì 3 ottobre 2013

TARTE TATIN DI PRUGNE AL MIELE

La tarte tatin è un dolce tipico francese alle mele rigirato, in cui i frutti sono caramellati in burro e zucchero prima della cottura della torta. Oggi per voi golosoni la tarte tatin è presentata in questa mia variante di fine estate al miele e alle prugne, questi fantastici frutti ricchissimi di proprietà. Pare che facciano molto bene alla nostra pelle, rendendola sana e luminosa. Se si riuscisse a prendere la sana abitudine di consumarne 2-3 al giorno, se ne vedrebbero presto i benefici che il loro contenuto di minerali, vitamine e antiossidanti apporta. Possono essere consumate fresche o secche (nei periodi in cui non sono di stagione), entrambe contengono preziosi nutrienti che aiutano anzitutto ad eliminare le tossine, favorendo così una carnagione più pura, con meno punti neri e seborrea. In secondo luogo prevengono i danni causati dai radicali liberi. Per 8 persone:

Per la pasta:                                                         Per la torta:
250 g di farina                                                       10 prugne miste gialle e rosse
1 cucchiaio di zucchero                                         120 g di zucchero
100 g di burro                                                        50 g di burro
                                                                            1 cucchiaio di miele

Ponete tutti gli ingredienti della pasta in un mixer a velocità media, aggiungete poca acqua ghiacciata continuando a mescolare finché l'impasto si raccoglie in una palla. Avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare nel frigo per 1/2 ora. Nel frattempo preparate il caramello: versate lo zucchero in una padella con 2 cucchiai di acqua, girate e portate ad ebollizione, abbassate la fiamma e rimestate fino ad ottenere un liquido color ambra. Togliete dal fuoco e stemperatevi velocemente il miele e il burro. Versate il caramello così ottenuto in una tortiera rotonda del diametro di circa 23 cm. Tagliate le prugne a metà e disponetele a colori alternati sul caramello con la parte della polpa verso l'alto, facendo attenzione a riempire il più possibile gli spazi vuoti. Con un mattarello stendete la pasta dello stesso diametro della tortiera e sistematela sulle prugne in modo da coprirle tutte. Infornate a 200° per 30 minuti, finché la pasta non sarà ben dorata. Trascorso questo tempo lasciate riposare la tarte tatin di prugne al miele per 10 minuti, dopodiché capovolgetela su un piatto da portata. Può essere servita anche tiepida, magari accompagnata da panna fresca montata o gelato alla crema.




martedì 1 ottobre 2013

MATTONELLA VEGETARIANA

La ricetta di oggi è un leggero antipasto, la mattonella vegetariana, a base di melanzane, zucchine e ricotta, che sarà di sicuro piacimento per i vegetariani, ma non solo. E poi la presenza delle spezie regine della tavola: l'erba cipollina, il prezzemolo il basilico... quanti profumi! A proposito, sapete come chiamano a Napoli il basilico? "Vasenicola". In realtà dietro questo nome c'è una romantica storia d'amore: c'era una volta una bellissima ragazza che viveva con 3 fratelli arricchitisi dopo la morte del padre. La giovane si innamorò di un ragazzo, Nicola, che lavorava per i fratelli. I 3, venuti a sapere dell'amore di lei nei confronti di Nicola, non erano assolutamente d'accordo, per la differenza di classe sociale. Fu così che un giorno decisero di portarlo fuori città e lo uccisero, sotterrando il suo corpo. La ragazza, ignara, era affranta dal dolore. Così una notte, in sogno, le apparve Nicola che le rivelò il segreto e le indicò il posto in cui era stato sepolto. La ragazza si recò nel luogo indicatole e trovò il corpo dell'amato. Sapendo di non potergli dare una degna sepoltura prese un coltello, gli tagliò la testa, se la portò a casa, e la piantò in un vaso. Ogni giorno la giovane pianse sul vaso, annaffiandolo con le sue lacrime. Ed ecco che in primavera spuntarono le prime foglioline, che in estate diventarono una piantina alta e robusta, dalla fragranza inebriante. La ragazza la chiamò "vasenicola": vaso di Nicola, esattamente la traduzione in napoletano di basilico. Da allora, il profumo del basilico rappresenta l'amore della gioventù. Per 6 persone:

2 melanzane
4 zucchine
400 g di ricotta
3 cucchiai di pecorino grattugiato
6 uova
1 cucchiaio di basilico tritato
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di erba cipollina tritata
sale, pepe bianco

Grigliate le verdure. Lavorate la ricotta con una frusta, aggiungete il formaggio, le uova, le erbe aromatiche, il sale e il pepe. Foderate uno stampo da plum cake con la carta forno bagnata e strizzata, versate sul fondo un mestolino della crema e uno strato di zucchine, uno di crema e uno di melanzane. Procedere a strati di crema e verdure fino ad esaurimento degli ingredienti. Infornate a 200° per 1 ora. Ovviamente, se si usano stampi più piccoli, basterà un tempo di cottura minore. Una volta sfornata, è preferibile servire la mattonella vegetariana tiepida o, meglio, fredda.