venerdì 31 maggio 2013

INSALATA DI MERLUZZO

L'insalata di merluzzo è un modo semplice e gustoso per assaporare questo fantastico pesce ricchissimo di omega 3. Risulta particolarmente indicato per chi segue una dieta perché è praticamente senza grassi. In realtà con il termine merluzzo vengono indicate diverse specie di pesce: quelle più comunemente utilizzate nelle nostre cucine sono il nasello e il merluzzo bianco. Poi, a seconda di come viene trattato, si denomina stoccafisso o baccalà. Il primo viene decapitato, aperto, pulito ed essiccato all'aria; il baccalà viene invece conservato sotto sale. Per 2 persone:

500 g di merluzzo
2 limoni
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai di capperi
1 manciata di olive verdi
1 ciuffo di prezzemolo
sale, olio

Bollite i merluzzi in una casseruola finché le carni non diventino tenere, più o meno per 20 minuti dal punto di bollitura. Scolateli e lasciateli raffreddare per poterli maneggiare. Quindi privateli della pelle e delle spine e sbriciolateli con le dita in una terrina. Aggiungete il succo dei limoni, il prezzemolo tritato, i capperi, le olive e aggiustate con poco sale e abbondante olio d'oliva. L'insalata di merluzzo è più buona se viene consumata il giorno dopo la preparazione, vi consiglio comunque di farla riposare in frigo almeno 3 ore prima di servirla.


giovedì 30 maggio 2013

POMODORI RIPIENI E CROSTONE

Visto che la primavera si fa decisamente desiderare, noi siamo qui a fare dei riti "voodoo-culinari" cercando così di attirarla a noi, preparando dei bei piatti freschi freschi che ci rimandano ormai solo il ricordo alla bella stagione... Nostalgie a parte, consoliamoci con i pomodori ripieni e crostone. Questo ricco antipasto, bello colorato, facile e veloce, è molto sfizioso anche nella presentazione. Per 4 persone:

4 grossi pomodori
4 friselle
160 g di tonno
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di capperi
2 cucchiai di giardiniera
basilico, olio, sale, aceto balsamico

Tagliate i pomodori a circa 2 cm dal picciolo in senso orizzontale, svuotateli e salate leggermente l'interno. Scolate la parte più liquida del pomodoro e mettetela da parte. La metà di questi "scarti" di pomodori vanno aggiunti a 1/2 cucchiaio di capperi e 1 cucchiaio di giardiniera. Il tutto va tritato finemente e incorporato alla maionese e al tonno sgocciolato. Mescolate e con questo composto riempite i pomodori. Riprendete il liquido che avevate messo da parte e aggiungetevi ciò che vi avanza dei capperi, giardiniera e pomodori, stavolta tagliati in modo più grossolano. Conditeli con sale, olio e aceto balsamico. Prendete una frisella e sistemate al centro il pomodoro ripieno, guarnitela poi tutt'intorno con l'insalata appena preparata. Il tocco finale ai pomodori ripieni e crostone lo darete decorando con ciuffetti di maionese e foglioline di basilico. Ponete in frigo per almeno 1 ora prima di servire.



mercoledì 29 maggio 2013

SOUFFLE' DI BANANA

Siete amanti dei dolci al cucchiaio? Io sono golosissima, ma questi li preferisco in assoluto! Un dolce particolarmente soffice ma che ha una sua consistenza è il soufflé di banana. La ricetta che sto per proporvi è molto particolare, perché è completamente senza zucchero, quindi è un dolce che può essere tranquillamente consumato anche da chi si sente perennemente in colpa per aver sgarrato... Si sa, la banana è un frutto altamente energetico, forse il preferito dagli sportivi, ecco perché è noto che consumarne due prima dell'allenamento fornisce la carica energetica sufficiente per affrontare ben 90 minuti di sforzo fisico intenso.

100 g di latte
2 banane ben mature
4 cucchiai di limoncello
4 uova
50 g di burro
50 g di farina

Frullate le banane e il limoncello. In un pentolino portate a bollore il latte e il burro, quindi versate a pioggia poco per volta la farina e mescolate finché il composto non si stacca dalle pareti. A questo punto togliete dal fuoco e aggiungete i tuorli, uno alla volta. Poi incorporate il frullato e mescolate bene con il frullino elettrico fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. A parte montate a neve gli albumi e uniteli al tutto, mescolando con molta delicatezza dal basso verso l'alto. Preriscaldate il forno a 170° e fate cuocere per circa 25 minuti. Come vi dicevo prima, il dolce non contiene zucchero; se preferite, prima di servire il soufflè di banana, potete spolverarlo con dello zucchero a velo o, per renderlo ancora più goloso, cospargerlo con della crema bacio.


martedì 28 maggio 2013

ZUCCHINE AL GRATIN

Le zucchine iniziano ad essere un prelibato ortaggio di stagione, molto salutare e versatile in quanto si presta facilmente a numerose preparazioni. Una che va per la maggiore è la ricetta delle zucchine al gratin, un piatto davvero gustoso che può essere sfornato con pochissimi ingredienti che sicuramente sono sempre nel nostro frigo. Il risultato, vi assicuro, è garantito! Una curiosità: sapete come si dice zucchina in arabo? Kosa. Questo termine vuol dire anche raccomandazione. Il legame fra queste due parole è dovuto al fatto che in passato, per poter accedere ai mercati generali (i cosiddetti suq), i commercianti dovessero pagare un tributo, quindi venivano a crearsi delle file interminabili. Bene, pare che chi vendesse zucchine, per non far sciupare il proprio prodotto, non poteva sostare sotto il sole cocente africano. Quindi avevano la precedenza su tutti gli altri, i "raccomandati"!
Per 4 persone:

1 k di grosse zucchine
50 g di farina
500 g di salsa di pomodoro
2 mozzarelle
100 g di parmigiano grattugiato
origano, olio, sale

Preparate il sughetto con abbondante origano. Lavate le zucchine, privatele delle estremità, dividetele a metà e tagliatele a fette nel senso della lunghezza dello spessore di circa mezzo centimetro. Infarinatele e friggetele, salandole appena tolte dal tegame. Prendete una pirofila e iniziate a sistemare a strati le zucchine, cospargete di sugo, uno strato di mozzarella a cubetti, una spolverizzata di origano e una di parmigiano. Procedete così fino all'esaurimento di tutti gli ingredienti. Infornate le zucchine al gratin a 220° fino a che la superficie non sarà ben dorata.



lunedì 27 maggio 2013

CREMA BACIO

Ecco per voi golosoni una specialità di una bontà unica: la crema bacio. Questa leccornia è semplicissima e veloce da realizzare, la potete utilizzare al posto della classica crema pasticcera per farcire le vostre torte di compleanno, le basi di pan di spagna, dare un tocco goloso alle macedonie di frutta oppure rendere ancora più ricca una bella coppa di gelato. Ovviamente questa crema s'ispira al famosissimo cioccolatino perugino simbolo dell'amore, il bacio, che quando fu inventato da Luisa Spagnoli nel lontano 1922, aveva un nome tutt'altro che amorevole. La maestra cioccolatiera lo battezzò infatti "cazzotto" perché la sporgenza della nocciola dal cioccolatino le ricordava la nocca di una mano. Poco tempo dopo Giovanni Buitoni pensò bene di ribattezzarlo con il nome che lo ha reso famoso in tutto il mondo.

200 g di cioccolato fondente
100 ml di panna
100 g di granella di nocciole

Fondete il cioccolato a bagnomaria e aggiungete la panna liquida. Rimestate fino ad ottenere una crema omogenea, quindi aggiungete la granella di nocciole. Presto fatto, la crema bacio è già pronta.


domenica 26 maggio 2013

CALAMARI RIPIENI

Oggi vi propongo la ricetta dei calamari ripieni. Vi confesso che la preparazione è un po lunga, sopratutto considerando il fatto che prima vanno puliti. Questa operazione, anche se non è difficile, fa sicuramente perdere un po di tempo. Quindi credo proprio che possa essere considerato un piatto della domenica! Lo sapevate che i calamari vengono pescati di notte, attratti da fonti luminose artificiali, e che essi stessi sono luminescenti? Il periodo di pesca più prolifico è quello invernale. Quando acquistate questo mollusco, indici di freschezza sono anzitutto gli occhi vividi e lucenti, e le ventose che fanno ancora presa. Se avvertite un leggero odore di ammoniaca diffidate alla grande: di sicuro non è fresco. Dal punto di vista nutrizionale il calamaro è considerato un pesce magro, ricco di calcio, fosforo e iodio e con un discreto contenuto proteico. Per 2 persone:

6 calamari di medie dimensioni
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
3 spicchi d'aglio
200 g di pancarrè (6 fette)
2 uova
4 cucchiai di pecorino grattugiato
4 pomodori
olio, sale, peperoncino

Pulite i calamari, privateli anche della pelle e separatene i tentacoli, in pratica tenete da parte solo il cono. Intanto fate un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino e soffriggete. Quindi aggiungete i pomodori sfilettati, un bicchiere d'acqua, regolate di sale e lasciare cuocere per 10 minuti. In una ciotola minuzzate 2 spicchi d'aglio, il rimanente prezzemolo, sbiciolatevi le fette di pancarrè e unite le uova, il pecorino e i tentacoli fatti a pezzettini. Amalgamate alla perfezione il tutto e riempite con questo composto i calamari. Per chiuderli usate degli stuzzicadenti. A questo punto saranno pronti per essere cotti nel sughetto che avevate preparato e li lascerete stufare col coperchio per circa 20 minuti, rigirandoli a metà cottura. I calamari ripieni sono ottimi serviti ben caldi.


venerdì 24 maggio 2013

PEPERONI IN AGRODOLCE

Vi piace osare in cucina con dei sapori un pò particolari? Allora dovete assolutamente provare i peperoni in agrodolce, semplicissimi da preparare e di sicura soddisfazione per il palato! I peperoni poi sono degli ottimi alleati nelle diete perché molto poveri di grassi e tanto ricchi di fibre. Inoltre sono i vegetali che, ancor più che i mirtilli e gli agrumi, contengono la più alta percentuale di vitamina C, quindi contrastano l'azione dei radicali liberi. Ultima curiosità: studi recenti hanno dimostrato che il peperone funge anche da antitumorale. Per 2 persone:

2 peperoni di piccole dimensioni
2 cucchiai rasi di zucchero
4 cucchiai colmi di aceto
1 foglia di alloro
origano, olio, sale

Tagliate a listarelle i peperoni, il piatto avrà un effetto visivo migliore se li scegliete diversamente colorati. Poneteli in padella con l'alloro, l'olio, il sale e un pizzico abbondante di origano e fateli cuocere a fiamma moderata per circa un quarto d'ora. A questo punto spolverateli con lo zucchero e rigirandoli in continuazione aspettate che si caramellino leggermente, per circa 1 minuto. Quindi aggiungete l'aceto, alzate la fiamma al massimo e continuate a rigirarli per un altro minutino. Dovete aspettare che evapori un pochino, ma non troppo, avrete cura di ottenere una salsina un pò densa, che è la chiave di successo di questa portata. I peperoni in agrodolce sono ottimi da gustare sia caldi che freddi, ma mi raccomando, assicuratevi di avere in casa del pane in abbondanza: non resisterete alla scarpetta...
:-)))


giovedì 23 maggio 2013

GATEAU DI PATATE

Anche se il nome suggerirebbe l'origine francese (che letteralmente vuol dire dolce, torta), in realtà anche il gateau di patate è italianissimo, napoletano per la precisione. Questa squisita pietanza può essere consumata come piatto unico, proprio per l'abbondanza e la ricchezza degli ingredienti. Il consiglio che vi do è quello di utilizzare le patate vecchie per due motivi: contengono pochissimo amido e una percentuale minore di umidità, quindi si prestano meglio per questa preparazione. Per 6 persone:

1 k di patate
3 uova
100 g di prosciutto cotto
100 g di parmigiano grattugiato
100 g di scamorza affumicata
100 g di mozzarella
pangrattato, olio, sale, pepe nero, noce moscata, burro

Lessate le patate e nel frattempo fate a cubetti i formaggi e il prosciutto cotto. Schiacciate le patate e in una terrina unite tutti gli ingredienti aggiustando con poco sale, un pizzico di pepe nero e una spolverata di noce moscata. Mescolate bene il tutto. Prendete una pirofila da forno, ungetela d'olio, compresi i bordi e cospargete di pangrattato in modo da formare una "pellicola" tutto intorno alla teglia. Versate il composto, livellatelo ben bene e ricoprite con dell'altro pangrattato. Tocco magico: decorate la superficie con dei fiocchetti di burro, ciò vi permetterà di ottenere una golosissima crosticina croccante. Infornate a 200° per 30 minuti e servite il gateau di patate ben caldo.


mercoledì 22 maggio 2013

PASTA MELANZANE E PROVOLA AFFUMICATA

Che meraviglia la dieta mediterranea, quante cose buone si possono preparare! Per esempio oggi voglio proporvi la pasta alle melanzane e provola affumicata. Lo sapevate che la melanzana proviene originariamente dall'India? Pare che la sua comparsa nel bacino del mediterraneo sia avvenuta intorno al medioevo ad opera dei commercianti arabi. Questa di oggi è una mia variante della pasta alle melanzane classica, la cosiddetta pasta alla Norma, piatto tipico siciliano. Per 4 persone:

400 g di pasta
500 g di pomodori pelati
1 melanzana
4 fette di provola affumicata
peperoncino, olio, aglio, basilico

Tagliate a cubetti la melanzana e mettetela a soffriggere in padella con l'aglio, il basilico e il peperoncino minuzzati. Rigirate per circa 10 minuti, il tempo necessario a che le melanzane prendano un bel colore dorato. Quindi aggiungete il pomodoro, salate e lasciate cuocere per 15 minuti. Tagliate a cubetti la provola affumicata. Nel frattempo cuocete la pasta, scolatela e saltatela in padella con il sugo e cospargete dei pezzetti di provola, a fuoco vivo finché questi ultimi non abbiano iniziato a fondersi leggermente. Aggiungete del basilico fresco e la pasta con le melanzane e la provola affumicata è pronta per essere gustata.


martedì 21 maggio 2013

LIQUORE ALL'UOVO

Il liquore all'uovo tipo VOV è un'antica ricetta dal sapore delicato ma allo stesso tempo di carattere, che va fatto però in casa solo con uova freschissime. In effetti esistono degli stratagemmi per capire se un uovo sia davvero fresco o no. Uno di questi è immergerlo in una ciotola piena d'acqua salata, se l'uovo rimane sul fondo in orizzontale allora è fresco, se rimane a metà altezza in verticale ha solo qualche giorno, se rimane a galla sarebbe meglio non consumarlo perché è stato deposto da più di 6 settimane. Un altro metodo per saggiare la freschezza dell'uovo è quello di agitarlo vicino all'orecchio: se si sente del "rumore", più che altro un movimento all'interno allora è già vecchio, se non si avverte nulla è fresco. Ma la prova del nove si ha ad uovo aperto: se il tuorlo ha una bella forma regolare tondeggiante e ben racchiuso nell'albume allora è fresco.
Mi raccomando, il liquore all'uovo va preparato solo con uova freschissime!

1/2 l di latte
1 stecca di vaniglia
5 tuorli
350 g di zucchero
150 g di alcool a 95°
100 g di Porto (o se preferite Marsala)

Fate bollire il latte con la stecca di vaniglia e lasciate freddare. In una terrina montare a neve i tuorli con lo zucchero, poi unite lentamente l'alcool e ciò che vi piace di più fra il Marsala e il Porto. Coprite e lasciate riposare per circa 30 minuti. Quindi aggiungete il latte privato del baccello di vaniglia, ma attenzione a questo passaggio che rischia di compromettere il risultato: procedete solo se il latte è ben freddo, altrimenti tutto l'alcol evaporerà e rischiate di ottenere uno zabaione anziché un liquore all'uovo!!! Lasciate in infusione per altri 30 minuti. Trascorso questo tempo filtrate il liquore con un canovaccio facendolo colare nella bottiglia predisposta alla sua conservazione. Il liquore all'uovo è pronto, anche se è preferibile consumarlo dopo un paio di settimane, tenendo comunque presente che il termine massimo di conservazione è 4 mesi, ma vi assicuro che non ci arriverà...



domenica 19 maggio 2013

COZZE RIPIENE

Una ricetta un po elaborata, ma che da tanta soddisfazione, è senza dubbio quella delle cozze ripiene. Io le cucino nel sugo, in modo tale d'avere pronto sia il primo che il secondo. Ma quali sono le cozze migliori da fare ripiene? Indubbiamente quelle grosse, ma pare che quelle più pregiate dal punto di vista culinario siano le femmine quando sono in fase riproduttiva. E come distinguerle? All'acquisto è praticamente impossibile visto che sono riconoscibili dal sapore particolarmente dolce, l'odore lievemente iodato e dal colore della carne rossastro. 
Dalle cozze una speranza per la medicina del futuro: attualmente un gruppo di ricercatori inglesi sta studiando il "bisso", che è quel filamento cordaceo non commestibile che si trova sul lato del mollusco, che ha proprietà collose straordinarie. Se riusciranno a riprodurlo in laboratorio, sarà possibile utilizzare questa "colla" per riparare ossa rotte o denti scheggiati e per cucire le ferite, in quanto risulterebbe la migliore fra le medicazioni attualmente in commercio.
Per 4 persone:

1 k di cozze

150 g di pangrattato
3 uova
2 spicchi d'aglio
1 ciuffo abbondante di prezzemolo
6 cucchiai di pecorino grattugiato
1 l di salsa
1 cipolla 
olio, peperoncino

Pulite le cozze, mettetele in un tegame e, a fiamma alta, rigiratele finché non si saranno aperte. Mettetele in un piatto e conservate l'acqua che avranno prodotto durante la sbollentata, filtratela con un tovagliolino di carta e mettete da parte anche questa. In un altro tegame preparate il sugo: minuzzate la cipolla, l'aglio, metà del prezzemolo e fate soffriggere col peperoncino, quindi aggiungete la salsa e a fuoco bassissimo cuocete per un quarto d'ora. Nel frattempo preparate il ripieno: fate a pezzettini piccolissimi l'altro aglio, il rimanente prezzemolo e unite al pangrattato, le uova e il pecorino. Mescolate per bene e riempite le cozze con questo impasto, legatele con dello spago sottile da cucina. Probabilmente non riuscirete a riempire tutte le cozze, poco male: quelle che rimarranno "vuote" le utilizzerete per condire gli spaghetti. Versate nel sugo l'acqua di cottura delle cozze che avevate precedentemente filtrato e ponetevi i molluschi. A fiamma dolce cuocete il tutto per una ventina di minuti. Anche le cozze ripiene sono più buone mangiate il giorno dopo che sono state preparate, l'importante è gustarle calde!







venerdì 17 maggio 2013

TORTA DI MELE

Vi piacciono i dolci alla frutta? Allora dovete provare a fare questa sofficissima torta di mele, ottima per la prima colazione, ma altrettanto buona da accompagnare al té del pomeriggio.
E' arcinoto che "una mela al giorno..." ma lo sapevate che è anche un'ottima alleata contro la lotta ai chili di troppo? Pare che sia buona norma sgranocchiare una mela prima dei 3 pasti principali, magari associata ad un bel bicchiere d'acqua. Infatti, ciò aiuterebbe a stroncare i fastidiosi morsi della fame.

250 g di zucchero
250 g di olio di semi
4 uova
1 bustina di lievito per dolci
400 g di farina
1 bicchiere di latte
1 bicchierino di liquore (rum o limoncello)
3-4 mele

Gli ingredienti vanno mescolati tutti insieme ad eccezione delle mele che taglierete a cubetti e aggiungerete per ultime all'impasto. Per quanto riguarda la scelta del liquore secondo me stanno molto bene sia il limoncello che il rum, ma ho provato anche con il vermouth e vi assicuro che non è niente male... a voi l'ardua sentenza! Infornate a 180° per 40 minuti. Vi consiglio di testare questa ricetta anche con altri frutti (banane, pere, frutti di bosco...) e otterrete così una variante di una torta di mele davvero particolare



giovedì 16 maggio 2013

ZUPPA DI PISELLI E FAVE

La primavera porta con se tanti buoni frutti, di stagione questi due fantastici legumi con i quali voglio proporvi oggi la zuppa di piselli e fave.
E' inutile rammentare le loro numerose proprietà nutrizionali, mi fa piacere invece raccontarvi un aneddoto di Santa Zita legato ai legumi. Essa è ricordata per i suoi numerosi miracoli a favore dei più poveri e deboli, protettrice delle casalinghe, nativa di Lucca, sin da giovanissima prestava servizio presso la famiglia Fatinelli. Si narra che il padrone tenesse ben riposta una grossa scorta di legumi all'interno del palazzo. La giovane Zita regolarmente ne rubava per distribuirne ai poveri della città, fino a quando le scorte finirono. Proprio allora il padrone effettuò la vendita di tutti i legumi e gli acquirenti li avrebbero ritirati il giorno successivo. La povera Zita rimase sveglia a pregare tutta la notte! Il giorno dopo, con immenso stupore da parte di tutti, non solo si trovarono tutti i legumi, ma addirittura 50 k in più!

500 g di fave
500 g di piselli
1 cipolla
1 rametto di prezzemolo
1 rametto di aneto
olio, sale

Togliete dai baccelli fave e piselli e sciacquateli. In una pentola mettete 4-5 cucchiai d'olio, la cipolla e il prezzemolo sminuzzati e fate leggermente soffriggere. Aggiungete i legumi e, rigirando spesso, continuate a soffriggere per 5 minuti, dopodiché aggiungete dell'acqua fino a ricoprire il tutto, salate e, a fiamma alta, coperchiate e lasciate cuocere per circa 1 ora. Logicamente se usate la pentola a pressione i tempi si ridurranno notevolmente: una volta terminata la fase di soffrittura, coprite sempre d'acqua, mandate in pressione a fuoco alto, quando sentirete forte il sibilo abbassate la fiamma e cuocete per circa 20 minuti. Il tocco magico è senza dubbio l'aneto. Una volta impiattata la zuppa di piselli e fave dovete necessariamente spezzettarvi su questa fantastica spezia, che da al pietanza un sapore davvero unico!



mercoledì 15 maggio 2013

PASTA AL PESTO, MOZZARELLA E POMODORINI

Visto che oggi si è prospettata una giornata un pò più calda, e nella speranza che arrivi presto la bella stagione, oggi vi voglio proporre un piatto "semifreddo", nel senso che non si gusta bollente, ma non ha neanche bisogno d'essere preparato in largo anticipo e posto in frigo: la pasta pesto, mozzarella e pomodorini. Per 2 persone:

180 g di pasta (di un formato sfizioso)
2 mozzarelle
una decina di pomodori ciliegini
200 g di pesto
qualche fogliolina di basilico
un C di olio

Mettete sul fuoco l'acqua della pasta e nel frattempo in una ciotola tagliate a metà i ciliegini, a cubetti la mozzarella e spezzettate con le dita le foglioline di basilico, salate leggermente. Utilizzate un formato di pasta particolare, a me piace usare le rotelline che mi ricordano tanto la mia infanzia e i gustosi manicaretti preparati dalla mia carissima nonna Annina. Una volta scolata la pasta versate anche questa nella ciotola, unite il pesto, l'olio e rigirate il tutto. La velocissima pasta al pesto, mozzarella e pomodorini è pronta




martedì 14 maggio 2013

FEGATO AL PREZZEMOLO

Ricettina gustosa, facile facile e veloce?
Allora dovete provare il fegato al prezzemolo. Non è che in tanti vadano pazzi per questo alimento, a me personalmente piace, ma è molto utile alla nostra alimentazione in quanto poverissimo di grassi (quasi il 4% su 100 g di prodotto) e ricchissimo di ferro. Per questa ragione è particolarmente indicato nell'alimentazione di donne in gravidanza e degli adolescenti.
Il fegato, però, si deteriora molto facilmente, quindi non va tenuto più che un paio di giorni in frigo, anzi, è buona norma acquistarlo solo quando si presenta di un bel colore bruno non troppo scuro, deve apparire duro e compatto e la membrana esterna deve essere "lucente" e liscia.
Per 4 persone io uso:

500 g di fegato
1 cucchiaio colmo di farina
1 ciuffo molto abbondante di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
sale, olio, pepe nero

Tagliate a listarelle il fegato a mo' di bocconcini, ponetelo in padella con l'olio e l'aglio minuzzato finemente, fuoco vivace e lasciate rosolare bene da entrambi i lati. Salate leggermente. Nel frattempo in una ciotola unite la farina al prezzemolo tritato. Vi consiglio di abbondare col prezzemolo, perchè proprio questo darà al piatto un fantastico gusto. Piano piano aggiungete un bicchiere d'acqua, mescolando continuamente con una forchetta in modo da non formare grumi. Quindi salate, pepate e aggiungete questo composto al fegato ormai ben dorato. Il segreto della sua cottura è che sia veloce, in modo tale da evitare l'indurimento della carne. Abbassate la fiamma e rigirate per un paio di minuti, il tempo necessario dell'evaporazione dell'acqua in eccesso e dell'addensamento della salsina. Servite ben caldo questo saporito fegato al prezzemolo e preparatevi per una golosa scarpetta :-)))


domenica 12 maggio 2013

PASTA E CECI

Che bontà la pasta e ceci!!!
Ne vado matta! Da quando poi ho scoperto che svolgono un'azione drenante e antiadipe li mangio ancora più volentieri! A differenza degli altri legumi sono molto digeribili e non provocano quel fastidioso gonfiore addominale. Hanno inoltre la proprietà di abbassare i livelli di colesterolo.
Per 2 persone uso all'incirca le seguenti quantità:

400 g di ceci lessati
1 pomodoro
100 g di pasta tipo occhi di lupo
olio, aglio, sale, basilico, alloro

In una pentola mettete a bollire l'acqua per la pasta, mentre in una padella fate leggermente soffriggere l'aglio, il basilico e una fogliolina d'alloro, se vi piace anche un pizzico di peperoncino, quindi aggiungete il pomodoro tagliato finemente. Fatelo insaporire per un minutino e solo allora aggiungete i ceci con un paio di mestoli del loro brodo di cottura. Se invece utilizzate quelli in scatola, indubbiamente dovete scolarli, per cui aggiungete un bicchiere d'acqua. Salate e fate un pochino asciugare questo brodetto, cioè lasciate sul fuoco dolce per circa un quarto d'ora, in soldoni, il tempo che vi si cuocia la pasta. A questo punto scolatela e saltatela in padella con i ceci.
Sapete che potete consumare la pasta e ceci al posto della carne anche 3 volte a settimana?


sabato 11 maggio 2013

TORTA DI SEMOLINO AL CIOCCOLATO

Cosa potremmo preparare domani per festeggiare la nostra mamma?
Potrei suggerirvi la torta di semolino al cioccolato, una particolarissima crostata di origine toscana ripiena di semolino e ricoperta di cioccolato, una ricetta che vi porterà via un pò di tempo che sarete lieti d'aver impiegato così quando la gusterete.

Per la pasta frolla:
500 g di farina
250 g di zucchero
250 g di burro
2 uova
1 limone


Per il ripieno:
100 g di farina di mandorle
100 g di zucchero
150 g di semolino
700 g di latte
4 uova
1 limone

Per la ganache al cioccolato:
200 g di cioccolato fondente
200 g di panna

Anzitutto preparate la frolla, mescolando bene tutti gli ingredienti. Del limone va utilizzata la scorzetta grattugiata. Ponetela in frigo. Nel frattempo mettete un pentolino sul fuoco con il latte e grattugiatevi la scorzetta dell'altro limone. Quando sarà caldo versatevi il semolino avendo cura di girare in continuazione finchè non avrà raggiunto una consistenza cremosa. Allora spegnete il fuoco e aggiungete zucchero e farina di mandorle. Aspettate che si sarà intiepidito per incorporare le uova, uno alla volta. A questo punto si può sistemare la frolla in uno stampo e versarvi il ripieno. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti. Ultimo passaggio, quello più goloso: fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato, quindi aggiungete la panna liquida. Una volta sfornata la torta e sistemata su un piatto da portata potete colare su la ganache. La vostra torta di semolino al cioccolato dovrà risultare più o meno così:



giovedì 9 maggio 2013

CAPONATA DI VERDURE

Oggi ho il piacere di proporvi la mia variante della caponata di verdure, piatto di origini siciliane (ma in generale di tutto il mediterraneo), diffuso sin dal 1700 e consumato col pane come piatto unico.
Io la presento come contorno in una versione molto più "ligth" rispetto all'originale, che prevede la frittura di tutte le verdure.
Immaginavate che l'etimologia della parola è legata a quella di un pesce? Esattamente, pare che caponata derivi da "capone", termine dialettale usato in alcune zone della Sicilia con il quale è indicato, per l'appunto, il pesce lampuga, che veniva solitamente accompagnato alla caponata di verdure.

1 pomodoro
1 melenzana
1 peperone
1 cipolla
1 carota
1 patata
1 cucchiaio di capperi
1 foglia di alloro
basilico, origano, sale, olio

Aggiungete in padella tutti gli ingredienti tagliati a cubetti, compresi gli aromi. Vi suggerisco l'aggiunta di un peperoncino non molto piccante che conferisce al piatto un sentore molto gradevole. Cuocete a fuoco medio per circa 20 minuti. La caponata di verdure è ottima da gustare anche fredda il giorno dopo, io infatti ne faccio sempre un pochino di più in modo tale che volutamente mi avanzi, provare per credere...




mercoledì 8 maggio 2013

PEPERONCINI DOLCI SOFFRITTI

Avete pochissimo tempo per cucinare un contorno? Allora vi consiglio di preparare i peperoncini dolci soffritti, o come vengono chiamati in alcune zone della campania "friarielli" o ancora "puparulille friarielli", i così detti frigitelli del lazio.
Pseudo-etimologia della parola a parte, i peperoncini sono ricchi di vitamina C, e grazie al contenuto di quella P mantengono sane le nostre vene evitando disturbi cardiovascolari. Inoltre la presenza della vitamina K fa da preziosa antiemorragica. Infine contengono la capsaicina, ottima coadiuvante alla digestione perché in grado di stimolare la produzione dei succhi gastrici.

peperoncini dolci
olio, sale, aglio

Ponete i peperoncini in padella con un C di olio, coprite con un coperchio se non volete stare il resto della giornata a pulire schizzi, fiamma allegra, e quando li sentirete "cantare" sono buoni da girare per la prima volta. Questa operazione va ripetuta per 3-4 volte, in modo tale che i peperoncini scuriranno leggermente più o meno ovunque. Ma attenzione: è un passaggio davvero veloce, un paio di minuti al massimo fra una girata e l'altra. Avrete pronti i peperoncini dolci soffritti in circa 10 minuti. Quindi disponeteli su un piatto da portata a strati, e tra l'uno e l'altro piano adagiatevi delle fettine d'aglio e cospargete di sale. In ultimo versate il poco olio di cottura.




martedì 7 maggio 2013

CREMA PASTICCERA

La ricetta della crema pasticcera è davvero molto semplice e veloce, estremamente versatile perché è la regina delle farciture in numerose preparazioni (pan di spagna, zuppa inglese, bignè, crostate e tantissimi altri dolci al cucchiaio), ed è anche la più "dietetica" delle creme.

3 uova
3 cucchiai colmi di zucchero
3 cucchiai rasi di farina
1 limone
1/2 l di latte

Direttamente in un pentolino mescolate molto bene la farina e lo zucchero con un cucchiaio di legno. Questo passaggio è molto importante affinché non si formino poi i grumi. Separate i tuorli dagli albumi, questi non verranno utilizzati. Aggiungete i rossi nel pentolino e mescolate, irrorando con il latte fino alla completa acquisizione di tutti gli ingredienti. Quando l'impasto sarà omogeneo potete metterlo sul fuoco ma prima, a vostro piacimento, potete aggiungere delle scorze di limone o arancia per aromatizzarlo. Mescolate continuamente finché non si otterrà una consistenza non troppo liquida ma neanche troppo densa, in pratica fino ad un attimo prima della bollitura. Quindi togliete dal fuoco. Per evitare che la crema pasticcera faccia la "pellicola" in superfice, dovrete mescolarla all'incirca ogni 2 minuti fino a quando non sarà fredda.


COMPLEANNO 1

Spesso i miei amici e conoscenti mi chiedono di realizzare torte e dolci di compleanno per i loro cari. Io mi diverto tantissimo e cerco di trovare sempre nuove soluzioni e decorazioni, utilizzando la frutta fresca, a mio avviso sempre d'effetto e molto decorativa.
Ieri una mia collega mi ha chiesto di "pasticciare" qualcosa per suo figlio Simone.
Benissimo, detto fatto! Per realizzare questa torta di compleanno ho utilizzato la base del pan di spagna, mezzo litro di crema pasticciera per la farcitura, 1 bicchiere di latte per bagnare i dischi di pan di spagna, che a piacimento può essere sostituito con del succo di frutta o, se non viene consumato da bambini, con un pochino di rum. Per la decorazione 200 ml di panna da montare, un toppino ai frutti di bosco (che trovate facilmente in qualsiasi supermercato), ribes bianchi, mirtilli, e alchechengi.
Due parole su questo fantastico frutto: proviene da una pianta che ha origini asiatiche, è ricco di vitamina C ed ha proprietà diuretiche. In Giappone, nei tempi antichi, data la sua forma sferica, veniva utilizzato anche come contraccettivo, ai giorni d'oggi ha un uso più consono: durante il famoso festival Obon, la cosiddetta festa delle lanterne, viene offerto ai cari defunti.
Io lo uso molto spesso: la caratteristica forma del frutto, una volta aperto con le forbicine, mi da l'idea di decorare con un fiore :-))) Il risultato è questo, vi piace?


PAN DI SPAGNA

Il pan di spagna, base soffice per numerose torte da farcire a piacimento, versatile e facile ricetta da usare in ogni occasione.
Ma da dove ha origine questo dolce, davvero è un manicaretto ispanico? In realtà la nostra patria vanta la paternità anche di questa delizia: fu infatti un famoso cuoco genovese, Giovan Battista Cabona detto Ciobatta, che intorno alla metà del 1700 fu inviato a Madrid a seguito dell'ambasciatore genovese in Spagna, tale Pallavicini. Durante un famoso banchetto Cabona presentò per la prima volte il dolce e, in onore ai monarchi iberici, attribuì alla sua golosa invenzione questo nome.

5 uova
250 g di farina
250 g di zucchero
1 bustina di lievito per dolci

Montate a spuma lo zucchero e le uova, aggiungete la farina, lavorate il composto per un paio di minuti e incorporate il lievito. Infornate a 180° per 35 minuti. Il pan di spagna sarà pronto da sezionare orizzontalmente e farcire a proprio gusto.


domenica 5 maggio 2013

MARMELLATA DI BANANE

Grazie alle sue proprietà benefiche e al suo sapore particolare, pare che la banana sia uno dei frutti più consumati al mondo. Dunque ecco a voi la ricetta della marmellata di banane, ma prima due righe sulle sue caratteristiche: tutti noi sappiamo quanto sia ricca di potassio, ma in essa troviamo anche calcio, fosforo, rame e ferro, ecco perché si dice che favorisca la rigenerazione dei globuli rossi.

NOCINO

Si avvicina il tempo del famoso liquore fatto con le noci, e allora come non proporvelo?
Ma prima ho il piacere di raccontarvi ciò che viene detto sul nocino, che intesse un'antica storia fra sacro e profano.
Liquore legato al nome di S. Giovanni, patrono dei santi, dei conciatori di pelle, dei prigionieri e dei condannati a morte nonché patrono della mia Firenze. Tradizione vuole che le noci siano raccolte il giorno di S. Giovanni, il 24 giugno, in realtà nella magica notte fra il 23 e il 24, notte che cade nel solstizio d'estate, notte che celebra la figura femminile, il matrimonio e la fertilità.
Notte in cui il sole sposa la luna, notte durante la quale le fanciulle raccoglievano erbe con cui preparare filtri e pozioni d'amore, notte delle streghe.
La tradizione medievale vuole che durante questa magica notte tutte le streghe volassero in cielo radunandosi poi attorno al grande noce di Benevento, simbolo della congiunzione fra terra e cielo, fra naturale e soprannaturale. Fu il vescovo Barbato che, nell'anno 665, condusse in processione una moltitudine di fedeli e fece abbattere il noce. Estirpatane la radice, in essa vi trovò un demone, che lui stesso uccise con l'acqua santa.
Ecco come nasce la tradizione del nocino, dalla raccolta in questo giorno dei frutti ancora acerbi.


38 noci piccole e verdi
700 g di alcool
8 chiodi di garofano
la buccia di 1 limone
2 stecche di cannella

Una volta lavate e asciugate, le noci si tagliano in 4, vi consiglio di usare dei guanti se non volete diventare anche voi delle streghe dalle dita verdi :-))) Ponete tutti gli ingredienti in un barattolo, chiudete e lasciate fino al 3 agosto in luogo fresco e al buio agitando ogni giorno. Per lo sciroppo:

600 g di acqua
1 k di zucchero

Il 3 agosto si prepara lo sciroppo di acqua e zucchero che, una volta freddo, si aggiunge al liquore filtrato. Mescolate energicamente, imbottigliate e chiudete ermeticamente. Il nocino sarà buono da gustare non prima del 3 novembre, ce la farete a resistere?




PARMIGIANA DI MELENZANE

Pensando ad un piatto che richiede l'impiego di pochissimi ingredienti, ma che assicura un risultato davvero d'effetto per il palato, mi viene senza dubbio in mente la PARMIGIANA DI MELENZANE.
E' ottima anche se fatta con le zucchine, una variante un pò più delicata, che si ottiene applicando lo stesso identico procedimento ma sostituendo, per l'appunto, le melenzane con le zucchine.

3 grosse melenzane
4 mozzarelle
abbondante parmigiano grattugiato
1 l di salsa
olio di semi, aglio, basilico, pepe nero

Anzitutto vanno tagliate le melenzane dello spessore di circa 1 cm e fritte in olio di semi. Per rendere il piatto più leggero potete, come faccio sempre io, grigliare le fette di melenzane anzicchè friggerle. Nel frattempo mettete a bollire il sugo semplicemente condito con aglio, abbondante basilico, una spolverata di pepe nero, olio e poco sale, perché, usando molto formaggio, si rischia di ottenere qualcosa di un pò troppo saporito, soprattutto se si sostituisce, secondo il mio personalissimo gusto, il parmigiano con il pecorino, che ha un sentore sicuramente più deciso. La salsa deve essere ben ritirata e densa. Procedete al taglio delle mozzarelle, prendete una teglia dal diametro di circa 26 cm e procedete all'assemblaggio: uno strato di melenzane, salsa ben distesa su di esse, mozzarelle e abbondante spolverata di formaggio grattugiato. Così fino all'esaurimento degli ingredienti. Infornate a 180° per 25 minuti.
Il mio consiglio spassionato è questo: la parmigiana di melenzane, per gustarla al meglio, si prepara il giorno prima di quando avete deciso di mangiarla.




giovedì 2 maggio 2013

INSALATA DI PATATE, TONNO CAPPERI E OLIVE

Con l'arrivo della bella stagione siamo tutti più propensi a cucinare pietanze fresche e che non ci impegnino molto nella preparazione.
Allora vi suggerisco di provare a realizzare l'insalata di patate, tonno capperi e olive.

una decina di patate di piccole dimensioni
una scatoletta di tonno da 160 g
una trentina di capperi
una dozzina di olive
olio, sale
un rametto di origano

Lavate le patate e ponetele con tutta la buccia nella pentola a pressione con un dito d'acqua e fuoco al massimo, aspettate il sibilo, quindi abbassate la fiamma a minimo e lasciate cucinare per 10 minuti. Una volta pelate, riducetele a pezzetti irregolari, aggiungete il tonno privato del suo olio di conserva, le olive denocciolate, i capperi. Condite a piacere con olio, sale e origano.
L'insalata di patate, tonno capperi e olive è molto versatile perché può essere presentato come piatto unico, come contorno piuttosto che come antipasto, come primo o come secondo piatto.