lunedì 27 ottobre 2014

SPAGHETTI CON SURIMI E OLIVE TAGGIASCHE

Oggi per voi ho preparato un bel piatto di spaghetti con surimi e olive taggiasche, un primo dall'abbinamento insolito che mostra il contrasto dolce della polpa di granchio con quello deciso delle olive taggiasche. E se nel frattempo i vostri bambini non hanno voglia di mangiare, raccontategli quest'antica favola giapponese del granchio e della scimmia macaco dalla faccia rossa. C'erano una volta un granchio e una scimmia che erano molto amici. Un giorno, durante una passeggiata vicino ad un ristorante, il granchio trovò per terra una polpetta di riso e la scimmia un semino di cachi. Quest'ultima, molto golosa, aveva voglia di mangiare la polpetta e propose all'amico lo scambio. Il granchio, pur rimanendo a bocca asciutta, accettò. Ma con molta furbizia, decise subito di piantare il semino, e in men che non si dica spuntò dalla terra una rigogliosa piantina, che ben presto diventò un maestoso albero carico di frutti. Il granchio, orgoglioso, voleva assaggiarne qualcuno ma non riusciva a raggiungerne nessuno. Così chiamò la sua amica scimmia e le chiese il favore di arrampicarsi sull'albero e di raccogliere qualche cachi per entrambi. La scimmia salì e iniziò a mangiare. I frutti erano dolcissimi e ne mangiò tanti, uno dietro l'altro pensando solo a se stessa. Quando il granchio reclamò un frutto, per tutta risposta la scimmia scacciò l'amico lanciandogli addosso i frutti ancora acerbi. Il povero granchio tornò a casa tutto dolorante. Stava così male che i suoi amici l'ape, il mortaio e la castagna andarono a fargli visita. Ascoltando il racconto del granchio, i tre decisero di vendicarlo e gli proposero di invitare a pranzo la scimmia. Così fu fatto, e quando questa giunse, la fecero accomodare attorno al focolare. D'improvviso la castagna, nascosta fra i carboni ardenti, esplose colpendo il muso della scimmia tanto forte da lascialo tutto rosso. A quel punto intervenne l'ape che le punse tutto il sedere, così da farlo diventare grosso e rosso. Quindi fu la volta del mortaio che urlò alla scimmia di chiedere scusa al granchio. La scimmia, fra le lacrime, ubbidì all'istante, e da quel giorno vissero tutti insieme d'amore e d'accordo. Tuttavia, il sedere e il muso del macaco sono ancora oggi di un bel rosso porpora. Per 2 persone:

100 g di surimi
2 cipollotti
40 g di olive taggiasche
160 g dispaghetti
1 rametto di prezzemolo
olio, sale, pepe nero

Tritate finemente i cipollotti e lasciateli imbiondire in una padella con abbondante olio a fuoco moderato. Nel frattempo tagliate a rondelle i bastoncini di surimi e riducete a pezzettini le taggiasche. Tritate il prezzemolo e aggiungetene metà in padella con le olive e il surimi. Fate soffriggere a fuoco basso per 5 minuti. Cuocete la pasta e, una volta al dente, scolatela e saltatela in padella. Servite gli spaghetti con surimi e olive taggiasche dopo aver decorato ogni piatto con una spolverata di pepe nero e il rimanente prezzemolo tritato.






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